Stampe
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Prima edizione:
1681: Vocabolario toscano dell’arte del
disegno nel quale si esplicano i propri termini e voci, non solo della
pittura, scultura, & architettura; ma ancora di altre arti a quelle
subordinate, e che abbiano per fondamento il disegno ... opera di Filippo
Baldinucci fiorentino. In
Firenze, per Santi Franchi al segno della Passione.
Biblioteca
dell’Accademia della Crusca - Firenze
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L’opera e il suo sommario
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sommario. Illustriss. e
virtuosiss. signori Accademici della Crusca (pp. V-VII); L’autore a chi
legge (pp. VIII-XII); Approvazioni (pp. XIII-XVII); Correzzioni (p. XIX);
Vocabolario dell’arte del disegno (pp. 1-188).
l’opera. Baldinucci fu il primo
compilatore in Italia di un vocabolario tecnico specializzato nella
terminologia artistica. Copriva in tal modo una lacuna sulla terminologia
di arti e mestieri riscontrabile nella prima e seconda edizione del Vocabolario della Crusca, che nella terza edizione
ne accoglieva il nome nella tavola dei citati, senza mai utilizzarlo però
veramente nel testo e dimenticandolo di nuovo nella quarta. A sua volta il
Baldinucci costruisce il proprio lemmario su quello della Crusca del 1623, ma lo fa in modo
talora frettoloso e poco curato: trasferisce nel suo vocabolario
definizioni che poco hanno a che fare con le arti (“Piede m. Membro del corpo
dell’animale, sul quale si posa, e col quale cammina. lat. Pes. Il pie dell’huomo è composto,
di collo, di noci dette nodelli, di talloni, di calcagno, di dita, d’ugne,
e di pianta”) o tralascia di citare l’Accademia in casi di pedissequa
ripresa.
Nelle definizioni compare spesso prima
il significato comune del lemma e poi quello tecnico. Le fonti utilizzate
per i termini tecnici sono numerose, ma in particolare si considerano, più
di quanto non si citino, Vasari, Cellini e Alberti. Il riferimento all’uso
è solo in parte realizzato quando il lessicografo considera il lavoro nelle
botteghe artigiane del tempo (“Aquerello m. una sorta di colore che serve
per colorire disegni, e si fa mettendo due gocciole d’inchiostro in
tant’acqua quanta starebbe in un guscio di noce, e più a proporzione.
Fannosi anche altri acquerelli neri e coloriti, nel modo detto”). In altri
casi apprezzabili il Baldinucci riesce a cogliere il dettagliato valore
tecnico di lemmi di non semplice delimitazione (“lavorar d’incavo”;
“intagliare in cammeo”; “dorare a fuoco”) e la presenza di voci sinonimiche
nate nelle diverse botteghe artigiane (“Onice Onichino Nichetto Niccolo”
tutti a lemma insieme, come “Obelisco Aguglia Guglia” e tanti altri).
In alcuni casi alla definizione segue
una serie di informazioni erudite su materiali, tecniche, geografia,
antiquaria, istruzioni per l’uso di macchine e ordigni (come già indica il
sottotitolo del vocabolario, che dichiara di trattare voci di pittura,
scultura, architettura e in genere delle arti del disegno oltre ai nomi di
“Gioie, Metalli, Pietre dure, Marmi, Pietre tenere, Sassi, Legnami, Colori,
Strumenti”). L’opera si apprezza per la sua originalità e per aver
documentato il mondo delle arti minori, dei mestieri e degli artigiani.
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